La pandemia ha avuto effetti non solo sulla vita di ogni cittadino, che ha dovuto cambiare le proprie abitudini di vita, le relazioni sociali, ma ha avuto conseguenze anche sul mercato immobiliare; questo, infatti, ha visto modificare nel profondo la domanda di tutti coloro che sono alla ricerca di un immobile da acquistare o vendere.
Cambiamenti del mercato immobiliare dovuti al Coronavirus
Dopo il Coronavirus, per il mercato immobiliare si prevede un sensibile calo dei prezzi e, di conseguenza, una perdita di valore degli investimenti in immobili.
Questo calo dei prezzi si può attribuire a diversi fattori come:
- minori risorse destinate alle compravendite immobiliari
- azzeramento quasi totale delle compravendite durante il lockdown
- elevati tassi di disoccupazione quando verranno meno i blocchi dei licenziamenti imposti dal Governo.
Sono diminuiti anche i tempi di compravendita: in particolare, nelle grandi città, i tempi di vendita si sono portati a 112 giorni, nei capoluoghi di provincia a 149 giorni, e nei comuni dell’hinterland delle grandi città a 154 giorni.
Cambiano le esigenze e i desideri degli italiani
Il dover trascorrere più tempo a casa ha portato gli italiani a rivedere le proprie priorità. Le restrizioni per impedire il contagio del Coronavirus hanno infatti cambiato le percezioni degli spazi immobiliari.
Oggi, sempre più italiani sono più propensi ad abbandonare la città in favore della provincia: vivere in case più spaziose o in appartamenti con un terrazzo, un balcone o un giardino, a discapito di appartamenti piccoli o monolocali.
Nelle agenzie immobiliari le richieste di monolocali, bilocali, trilocali e appartamenti di piccole dimensioni senza balcone, giardino o terrazzo, sono calate drasticamente; gli spazi aperti sono diventati un elemento necessario per la scelta di una casa o appartamento da acquistare, proprio per consentire un maggiore relax durante la giornata. Spazi dove passare il tempo libero in famiglia in vista di nuovi lockdown.
Le caratteristiche che si cercano nelle case si possono così individuare:
- Case con dimensioni più ampie (grandi dai 100 metri quadri in su) e luminose
- Presenza di spazi esterni come verande, giardini, balconi e terrazze
- Stanze utilizzabili come ufficio per lo smart working, stanze studio, stanze per i giochi per i bambini, stanze da dedicare agli hobby, …
- Immobili dotati di tecnologia in grado di aumentare il comfort abitativo per l’intera famiglia e una maggiore praticità nelle faccende di tutti i giorni.
- Maggior richiesta di miglior efficienza energetica.
I cambiamenti del mercato immobiliare: il caso di Roma
Lo scenario del mercato immobiliare di Roma vede un aumento delle richieste di case in campagna, nei pressi delle zone marine oppure dei Castelli. La richiesta, infatti, è aumentata del 37% rispetto al 2019.
Elemento essenziale che devono avere queste case è la presenza di uno spazio esterno.
Nelle zone centrali o semicentrali si conferma la preferenza per i trilocali, specialmente se con balcone o terrazzo. Nelle aree periferiche, invece, si preferisce quelle dotate di servizi adeguati, come i trasporti.
Modalità di vendita e acquisto degli immobili
È lecito ipotizzare che il distanziamento sociale, pratica alla quale la pandemia ci ha costretti, avrà ripercussioni anche sul modo in cui si vende e compra casa ai tempi del Coronavirus.
Per esempio, si può supporre che le visite effettuate solitamente di persona saranno sostituite con visite virtuali, che consentiranno al possibile acquirente di guardare, tramite video online, tutti gli angoli e i dettagli della casa: prendere le misure, osservare il panorama fuori, restando comodamente seduto sul proprio divano.
Si ipotizza infatti che le consulenze con gli agenti immobiliari saranno fatte in videochiamata.
Inoltre, cambieranno le clausole della compravendita. Solitamente i contratti di compravendita, prevedono delle sanzioni se non vengono rispettate le scadenze o nel caso in cui avvenga la cancellazione dell’affare.
Ora, invece, molti accordi immobiliari includono clausole per proteggere acquirenti o venditori nel caso in cui debbano ritardare o annullare a causa di problemi relativi al Coronavirus.